Quel che succede a Lisbona… ve lo raccontiamo!

GIORNO 1

Tutto era pronto, la pianificazione di qualche giorno prima aveva permesso hai ragazzi di affrontare con calma la prematura sveglia mattutina. Ore 6.00 in piedi, cellulare alla mano, primi messaggi. Francesco era il primo prelievo da effettuare alle 6.00 appunto. Ore 6.08 “Non so perché ma non mi ha suonato la sveglia. 5 minuti e sono in strada. Tutto ok. Vi aggiorno quando parto” Fabio, l’autodetentore designato avvisava i ragazzi che la sveglia lo aveva deriso e non era partito in tempo. Automatica la reazione: colazione da pagare in autogrill e pace fatta!

Raccolto Francesco, connessione per il punto di prelievo di Eros e direzione Rimini Nord per Carlotta, ad attenderci in auto col babbo, che giustamente, prima di lasciarla, si raccomanda coi ragazzi di fare i bravi. Si parte, direzione Bergamo, gasati e carichi. Il viaggio è tranquillo, poco traffico, vista anche l’ora; dopo un paio d’ore pausa autogrill per la promessa colazione di Fabio. Caffè, cappuccino, birra e camogli. Si riparte ed in macchina, dopo che la caffeina entra in circolo, cominciano disquisizioni filosofiche degne dei più alti filosofi greci. Si trova la soluzione alla fame nel mondo, al mistero della vita e vengono svelati tutti i segreti della Fede, con la ‘F’ maiuscola, ma la concitazione fa dimenticare ai ragazzi di prendere appunti, e tutto svanisce appena usciti da quella macchina.

La strada continua liscia, e verso le 11 il gruppetto si trova davanti alla prima sbarra del parcheggio, poi, dopo aver litigato con la stessa, si trovano davanti alla seconda, che questa volta accondiscende alla loro entrata. Scaricati i bagagli Fabio parcheggia in un punto più o meno imprecisato del parcheggio, con la speranza di ritrovarlo al ritorno. Navetta e arrivo in aeroporto. Ricerca dell’imbarco bagagli; sopra la prima, sopra la seconda, troppo pesante. Da buoni italiani si scatena il travaso selvaggio per equilibrare i pesi. Si riprova, e le valige salgono sul nastro per la pancia dell’aereo.

I 4 si dirigono al IMG_3014check-in, solita fila, passa Francesco, passa Fabio, passa Carlotta, Eros passa, ma decide di fare ‘solo’ un filmato con la telecamera facendola passare sotto il nastro, accesa! Il controllore controlla attentamente che il video venga cancellato, e si assicura che anche Carlotta cancelli il video che stava facendo ad Eros che veniva bacchettato. Superata l’ultima barriera, birretta e spuntino pre viaggio, carichi e rilassati.

Un’oretta circa al viaggio. Chiacchiere, prese in giro, momento pipì. Francesco e Carlotta vanno in bagno. Sotto le toilettes un bel monitor con tutti i voli…sguardo fugace per assicurarsi che tutto vada bene: cancellato! Momento: cancellato? I due fanno pipì, magari annebbiati dalla compressione della vescica, escono, riguardano il monitor: cancellato! Tornano da Fabio ed Eros, e tra incredulità e disperazione danno il cupo annuncio. Anche gli altri di volti si spengono e i sorrisi diventano emblematici. Pochi minuti dopo, l’annuncio della conferma del volo che informa i ragazzi di recarsi a ritirare i bagagli. I panettieri francesi avevano bruciato le baguette, ed i controllori di volo, indispettiti da questo avevano deciso di scioperare e bloccare i voli per la Spagna.

Si ritirano i bagagli senza aver ancora davvero compreso la realtà della cancellazione. Dirottamento verso l’ufficio informazioni, coda ed attesa per capire cosa fare. Fabio si mette in fila mentre Eros gira di hostess in hostess per cercare di carpire informazioni o eventuali soluzioni. Francesco e Carlotta parcheggiano i bagagli, e scoprono di non essere i soli ad essere in quella situazione, o meglio non sono i soli clown! La delegazione Sarda è lì e scattDSC00006a la solidarietà. In attesa del turno di Fabio, nascono le idee più disparate: treno (circa 20 ore con un numero x di cambi), pulmino (circa 24 ore di viaggio), la resa non è una scelta applicabile. Arriva il turno di Fabio, comincia la contrattazione per trovare una soluzione, e dopo un po’ di pressing saltano fuori due voli, uno da Roma per Lisbona e uno per Madrid da Bergamo. Ripartizione biglietti e l’indomani mattina si sarebbe provato a salire alla volta di Madrid. I Sardi valutano il pulmino e mentre ancora discutono sul da farsi, i 4 salutano e si dirigono all’hotel dove passeranno la notte a spese della compagnia aerea.

Sembra che il destino si sia messo davvero di traverso, la navetta prima si reca hotel, ma prima di scaricare la combriccola, che intanto si è allargata con una ragazza Estone ed un ragazzo Greco, cui l’autista si accerta che sia quello giusto dei dIMG_3024ue probabili, chiaramente è l’altro. Ripartono ed il navigatore del conducente smette di funzionare, e Fabio subentra in aiuto portando tutti a destinazione sani e salvi…almeno fino a prima di scendere! Ad attenderli un comitato di Synt in riunione di preghiera, e la paura di passare a fare da animatori ai bambini la serata terrorizza i nostri. Registrazione in hotel, breve pausa e poi giretto nel ridente paesino di Treviolo. Localizzato il bar dopo dettagliate indicazioni del receptionist, una birra rifocillante nel bar multietnico della piazza: gestito da cinesi con clienti magrebini e bergamaschi! Scatta anche la partita a carte, in attesa di recarsi al ristorante. Verso le 21.00 nel piatto ci sono antipasti misti, un primo e della carne per provare a riempire quel vuoto portato dalla disperazione del volo. Cena fugace e ritorno alla provvisoria dimora, vista la mattiniera sveglia già programmata per poter essere riportati dalla navetta in aeroporto.

GIORNO 2

Sveglia ore 4.00, valige giIMG_3031à pronte. Scesi in reception caffè al volo e ben due autisti per i 4…meglio l’abbondanza! Uno dei due diventa un abile ventriloquo per non farci capire che soffre dentro. Arrivo con la luna al ceck-in. Sembra una cosa già fatta, le valige che si imbarcano, i controlli che passano, il gate…ma questa volta tutto sembra andare per il verso giusto! I 4 sono sul volo per Madrid, prima tappa del viaggio della speranza. Soliti posti stretti, Eros, Carlotta e Francesco da una parte, Fabio con i suoi libri dall’altra. In fronte a loro due povere ragazze. Eros e Francesco decidono di tranquillizzare Carlotta sulla sicurezza dell’aereo, del volo, della bravura del pilota per una buona mezz’ora, scatenando la furia delle ragazze in fronte a loro. Decollo perfetto, atterraggio capolavoro. Madrid.

IMG_3035 Si prova a cercare un aereo per Lisbona, troppo costoso. L’opzione auto viene confermata. Renault Clio, navigatore, e 3 autisti pronti. Signorina gentilissima che spiega tutto e fornisce ai ragazzi la loro vettura. Controllo difetti, stipaggio valige, navigatore impostatIMG_3055o e 600km da mangiare. A parte il primo tratto, dopo qualche chilometro comincia il deserto, strade nuove, grandi e desolate. Cominciano i pisolini a turno. Sosta. Panino. Fabio decide per quello che crede un piatto, ne arriva un altro che non si aspettavano, nessun problema, piatto pulito! Ripartono, altro giro di pisolini. Sosta nel nulla, le norme igieniche non sono di casa, caffè, e si riparte per l’ultimo tratto. Passano il confine senza quasi accorgersene. Si vede un ponte, sembra Brooklyn, invece è Lisboa, ci sono!

IMG_3062 Il civico sbagliato li fa girare un po’, ma alla fine arrivano a destinazione. Si regisIMG_3070trano, Fabio ed Eros si fiondano al loro incontro, sono in tempo e Fabio racconta l’avventura ed espone il suo Talk, capolavoro. Francesco e Carlotta parcheggiano e attendono. Finito il tutto rotta per casa. Davvero a 300m una pacchia. Parcheggio magico per scaricare le valige. Ad accoglierli la portinaia: sulla 70, pettegola, impicciona e soprattutto tanto portoghese. Li accoglie, li accompagna in casa e spiega le varie ed eventuali, chiaramente tutto in portoghese che sembra barese, il che rende capace i 4 di capire. Giretto per la casa, stupenda, il tempo di sciacquarsi ed ad attenderli la cena di gala.

Taxi. AIMG_3097rrivano. Piccola discesa che porta nella jungla, un parco botanico illuminato…la sala, immensa ed immersa nella vegetazione. Tavole da banchetto regale, palco e camerieri ben vestiti. C’è un urna, ognuno pesca, è il nome dei tavoli. IlIMG_3075 freebar aiuta la socializzazione forzata. Menù sofisticato, ma linguaggio semplice per farsi capire. Tavoli da 10 con 10 paesi diversi seduti. Condivisione di esperienze livello 10. Presentazione, saluti di rito, sfilata di clown da tutto il mondo, il Giappone regala emozioni. Arrivano i brasiliani, tamburi, chitarra e saudaji, scatta la festa. Il dj mette i piatti. Ad una certa è ora di andare. I 4 increduli tornano a casa, gasati ed increduli. Letto matrimoniale alla Carlotta, i signori si vedono dalle piccole cose.IMG_3076

Fabio e Francesco riportano la macchina in aeroporto. Scene da film nel parcheggio. Ritorno a casa con ragazze che importunano i 2 per una sigaretta, ma poco affascinanti e tutto sfuma e il sonno è l’unica via!

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 GIORNO 3

Fabio aveva deciso di alzarsi prima per farsi la doccia, piccolo problema, non aveva notato il cambio di meridiano, svegliando tutto un’ora prima dell’orario previsto. Carlotta si scatena, si placa solo alla promessa della colazione pagata da Fabio, la seconda… Si risvegliano, pronti, si scende e si cerca il bar. Trovato, colazione abbondante, troppo visto che arrivano al tavolo cose non richieste, ma vuoi lasciarle lì? Meglio non farsi mancare le energie. Si inizia il convegno, sala plenaria, piena, gente che ne sa sul palco, gente che ne sa nel pubblico e noi. Coffe break, Francesco scopre le Pasteis de Nata. Continuano le condivisioni. Seconda parte e pranzo. Caffè e si comincia con l’azione. Tutti e 4 insieme con il Big Apple Circus che spiega il burnout a modo suo. Bocca amara. Si dividono. Carlotta e Francesco seguono Tango&Clown e poi Drama&Joy, Fabio segue un workshop sull’empatia (molto figo!), Eros segue una discussione sulla valutazione e supervisione. Finito il tutto si torna a casa di corsa, e si riparte per la serata di Cabaret.

Taxi. Fabio indica convinto una via, il taxista indica convinto che è “lì”. Imperterrito capisce che Fabio è quello giusto e comincia il giro dei ristoranti dove si mangia bene, stava brutto farli spendere meno di 5 euri. Si fanno lasciare al teatro indicato da Fabio, chiuso, serrato, disabitato. La rivelazione, indirizzo della sera dopo, scatta il delirio e le risate quasi affogano Eros, Carlotta e Francesco.

Taxi, indirizzo giusto, teatro, spettacolo di cabaret. Prima risata al 5 spettacolo, passati i brasiliani i ragazzi decidono per una fuga, depistando i sardi. Usciti un passeggiata per cercare qualcosa da smangiucchiare. Eros sceglie una tipica trattoria portoghese; Carlotta subito apprezza la bellezza delle tovaglie in carte e l’odore di urina che pervade la sala. Per scelta digiuna. Riso e pesce. Ora di ritornare si trova il taxista al bancone del locale e si torna.

GIORNO 4

Sveglia, puntuale questa volta, colazione, in un bar senza aggiunta non richiesta questa volta, arrivo in fondazione. Carlotta e Francesco si danno al tango, Eros segue “hospital object theatre” e Fabio segue un workshop sul “Social Impact” (tipo bilancio sociale) e poi insieme ad Eros partecipano a “looking into the future”. Dopo la titubanza iniziale Francesco guarda Carlotta e si accorge di essere ad una figata ed olè si balla.

Arriva il pranzo che neanche il tempo di una rosa in bocca. Plenaria. Condivisione di progetti, brividi, soprattutto Antartica! Coffebreak. Olandesi che sviluppano app, cercano la condivisione e scatta lo scambio felpa. Epico. Si rientra, saluti, ringraziamenti applausi. E’ finita, purtroppo.

La sera cena con Alberto e 2 clown di Roma. Ristorantino carino e quantità di droga offerta come fosse Natale. Rifiutata ovviamente. Disquisizioni di un certo livello al tavolo, cellulari in pila e birra. Si esce e Alberto parlava di un locale con birra a 1.00euro, peccato lasciarselo scappare. Si beve, si chiacchiera ed ad una certa si levano le tende.

GIORNO 5

Partenza nel cuore, comanda sveglia presto. Valige pronte direzione pasticceria di Belen, stupenda e buonissima. Giretto per il centro, la ricerca della Carlotta per una piastrella. Tram 28, per arrivare al punto più alto di Lisboa, tipico, pericolante. Parcheggiati i tuk tuk, come lasciarseli scappare. Giro mirabolante per i vialetti su un ape piaggio. Ultima ricerca della piastrella e salto da un barbiere, per Eros, ovvio.

Taxi, casa. Taxi aeroporto. Questa volta tutto fila liscio. Arrivo a Bergamo, polizia anche al ritiro bagagli. Macchina, ancora presente, per fortuna. Si preannuncia traffico, ma tutto fila liscio. Si scaldano gli animi in macchina, ma tutto fila liscio e chiarire mangiando è naturale. Si riparte, tutto fila liscio. La Carlotta è la prima, disfano le valigie in strada, ed a parte il calzino lanciato, nulla viene perso. Eros, poi metano e benzina, Francesco e Fabio. Finito!


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Commenti

Una risposta a “Quel che succede a Lisbona… ve lo raccontiamo!”

  1. Avatar Lampadò
    Lampadò

    Bravi ragazzi!

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