Ciao Ragazzi,
qualche giorno fa ho trovato questo articolo all’indirizzo http://dottorcirillo.splinder.com/post/4754100
Vole scriverlo solo per farvelo leggere. 😀
Qual’è il vostro punto preferito?
C’è qualche punto che non condividete o con cui non siete d’accordo?
IL DECALOGO DEL TIRO – CLOWN
1. Sorriso ben in vista, naso bello rosso, ma soprattutto occhi bene aperti. Osservare. Cerchiamo di osservare e di porre la giusta attenzione a tutto ciò che combinano i clown che accompagnano. Ascoltiamo le loro parole. Osserviamo i loro gesti, i loro movimenti. Cerchiamo se possibile di sincronizzare il nostro cuore con il loro, e poi con quello del paziente.
2. Non dobbiamo essere né troppo invadenti né troppo riservati. In ospedale non conta chi appare di più, chi fa di più, chi dice la battuta più simpatica, chi sa fare il palloncino più elaborato. La cosa più importante è il paziente che abbiamo di fronte, le sue emozioni e i suoi discorsi. Non passiamoci quindi davanti l’un altro e non temiamo, magari, di fare brutta figura. Ognuno di noi saprà sicuramente donare ciò che di più importate ha, in quel momento. E per il paziente, questo è il regalo più bello.
3. Facciamo quello che ci suggerisce il cuore. Impariamo ad ascoltarlo: lui saprà dirci chi siamo e cosa vogliamo.
4. Non creiamoci una maschera che nasconda il nostro io. Così rischieremmo di essere quasi finti, dei veri e propri pagliacci, ma i pazienti che incontriamo non sono un pubblico, non vogliono la maschera, bensì il nostro vero sorriso.
5. Mai girare con il naso rosso al collo, se si è all’interno di un ospedale, a meno che il pianto o la paura del paziente non lo richieda. Lasciamo al bambino qualcosa che ormai tutti sembrano volergli portare via: la fantasia. Lasciamo che fantastichi sul nostro aspetto, che magari ci prenda in giro, ma facciamogli capire che quel naso fa parte del nostro sorriso, e che noi forse vorremmo essere così per tutta la vita.
6. Guardiamo storto il clown che ci accompagna, se occorre. Si entra in ospedale in gruppo, in stanza in coppia, si condivide praticamente un’esperienza. E’ giusto quindi condividere anche le proprie paure, le perplessità, i momenti di panico e le gioie capitate. Cerchiamo di avere insomma fiducia l’uno dell’altro.
7. Non riteniamoci mai completi. Ogni bambino incontrato, ogni paziente visitato, aggiunge alla nostra persona un pezzettino, anche minuscolo, che prima mancava. Cerchiamo di aprirci a questa volontà dell’altro di farci sapere che è magari contento di averci conosciuto.
8. Non pensiamo di essere inadatti se una situazione ci meraviglia, o peggio, ci spaventa. Proviamoci ad assumere le nostre responsabilità, rischiamo anche se occorre, ma non fermiamoci al primo scalino incontrato. Non pensiamo di trovare sempre l’ascensore: a volte vale anche la pena faticare.
9. Innamoriamoci di una situazione, ma stiamo attenti a non subirla. Le spalle di ognuno sanno benissimo quanto peso esse possano sopportare. Cerchiamo di non appesantirle ulteriormente, solo perché siamo vestiti da dottor clown.
10. Non facciamo miracoli, ma aiutiamo a viverli.
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